Come creare una campagna di marketing online in 10 step

Fonterobertogeroli.it/blog
Autore: Roberto Geroli
Categoria: Marketing
Argomento: Sito web

Per creare una campagna marketing online per il lancio di un libro si possono seguire i seguenti step:

  1. Creare una landing page con i contenuti spiegati qui e le istruzioni tecniche spiegate qui
  2. Creare un blog (valgono le stesse istruzioni tecniche per creare un sito web, con la differenza di installare WordPress in una sottocartella dell’FTP, ad esempio “/blog”) seguendo la strategia di lancio spiegata qui
  3. Creare un account Google Analytics e aggiungere il codice di tracking alla propria landing page (è spiegato più in basso come configurare Google Analytics e le informazioni che si possono ottenere)
  4. Installare sul blog WordPress alcuni plugin utili come:
    • Un plugin per aggiungere il codice di tracking di Google Analytics e/o un plugin che dia statistiche di navigazione (es: Google Analytics by Yoast o WP Statistics)
    • Un plugin per generare la sitemap del blog (es: Google XML Sitemap)
    • Un plugin per aggiungere i pulsanti di condivisione su social network (es: Simple Share Buttons Adder)
  5. Utilizzare Google Webmaster Tools per inviare la sitemap del proprio sito a Google in modo che venga indicizzata (spiegato sotto)
  6. Aggiungere al sito le Privacy Policy e l’accettazione dei cookies (spiegato sotto)
  7. Creare una mailing list, ad esempio con Mailchimp (spiegato sotto)
  8. Scoprire quando parlano di voi o del vostro libro impostando delle Google Alerts (spiegato sotto)
  9. È possibile offrire maggiori opzioni di acquisto ai lettori con Gumroad, che ad esempio ha un’opzione “pay what you want” (sarà spiegato in un articolo dedicato)
  10. Dopo il lancio, trasformare la landing page nella homepage del prodotto inserendo i link di acquisto al posto di quelli di iscrizione alla newsletter

Google Analytics

Google Analytics permette, aggiungendo un semplice codice da copia-incollare, di ottenere analisi sul traffico al proprio sito. Basta creare un account (è gratuito) o usare un indirizzo gmail e creare una nuova “property” (sito web). Nella sezione “tracking info” viene fornito un Tracking code (nella forma <script>…) che basta incollare nel codice HTML di ogni pagina che si vuole tracciare (ad esempio prima del tag </head>).

Una panoramica delle funzioni principali che si possono osservare su Google Analytics (cercando su google si possono trovare informazioni più dettagliate su come usare questo strumento):

  • Real time
    • Overview: quali utenti sono in questo esatto momento sul sito
  •  Audience
    • Overview: le visite totali al proprio sito
    • Geo > Location: la zona geografica di provenienza delle visite
  • Acquisition
    • Overview: i principali canali da cui arriva il traffico diretto al nostro sito (Direct: chi ha digitato direttamente l’indirizzo del sito; Organic Search: da motori di ricerca; Social: da social media come Facebook o Twitter; Referral: da altri siti web). Ogni canale può essere cliccato per vedere i dettagli
    • AdWords > Keywords: che parole chiave sono state usate per trovare il nostro sito (è importante avere contenuti in linea con le parole chiave che si pensa verranno usate – Google è furbo e penalizza chi cerca di imbrogliare)
    • Search Engine Optimization > Queries: per quali parole chiave il nostro sito compare su google, informazione corredata da quante volte è comparsa (impression) e quante volte qualcuno ha cliccato sul nostro sito da google per quella chiave di ricerca
  • Behavior
    • Behavior flow: il flusso di come si comportano gli utenti sul nostro sito, da quale pagina a quale pagina navigano, incluso il segno rosso di drop-off (in che pagina gli utenti abbandonano il sito)
    • Site content > All pages: quali pagine vengono visitate

Per essere ben indicizzati sui motori di ricerca occorre tenere presente alcune regole come avere titoli racchiusi da tag <h…>, avere indirizzi di pagine user-friendly ecc. Anche per questo è sconsigliato fare il sito da soli a meno di avere conoscenze di programmazione.

Google Webmaster Tools

Questi strumenti possono essere usati per migliorare il modo in cui i motori di ricerca accedono al nostro sito. Di seguito una panoramica di funzioni accessibili da Google Webmaster Tools – almeno le prime due sono considerate buona norma e non richiedono grande sforzo, oltre a non richiedere necessariamente l’utilizzo di Google Webmaster Tools:

  • Sitemap: la mappa del sito viene utilizzata dai motori di ricerca per sapere quali pagine analizzare. Se si è usato un plugin wordpress essa viene generata automaticamente, altrimenti ci sono siti che generano gratuitamente la sitemap del sito, come ad esempio xml-sitemaps.com dove si può inserire anche la frequenza con cui le pagine vengono aggiornate, la priorità delle pagine ecc (meglio lasciare i valori di default se non si è esperti). Sarà poi sufficiente caricare il file così generato, chiamato sitemap.xml, nella cartella principale del sito. Da Webmaster tools > Crawl > Sitemaps è possibile far riconoscere a Google che una nuova sitemap è stata caricata
  • Robots.txt: anche questo file viene generato molto facilmente, è sufficiente avere blocco note, ma aiuta i motori di ricerca nell’indicizzazione del sito (istruisce i robot su quali pagine visitare). Anche per il file robots.txt esistono generatori online, ad esempio qui, ma è così semplice che può essere fatto a mano digitando in blocco note
    User-agent: *
    Disallow: 
    Sitemap: [indirizzo sitemap]

    Salvare il file, chiamarlo “robots.txt” e caricarlo nella cartella principale del sito. Anche il file robots.txt si può poi testare da webmaster tools

  • Keywords: permette di vedere le parole chiave che Google riconosce sul nostro sito. Dopo che Google lo avrà analizzato sarà possibile controllare Google Index > Content Keyword per vedere quali sono le chiavi di ricerca più forti del nostro sito (e eventualmente cambiare i contenuti per far sì che riflettano maggiormente il modo in cui vogliamo essere trovati da Google). Anche qui imbrogliare non porta a buoni risultati perché Google ha algoritmi di controllo, meglio mettere contenuti reali
  • Altro: controllare lo stato di indexing di Google rispetto al nostro sito, vedere se ci sono errori ecc

Privacy Policy e Cookies

Per legge i siti disponibili in internet devono avere nella maggior parte dei casi una Privacy policy e una notifica dell’utilizzo di cookies. È possibile aggiungerle con relativa facilità al proprio sito con i seguenti tool:

  • Iubenda è un generatore (gratuito per uso base) di privacy policy. È sufficiente selezionare i servizi utilizzati sul proprio sito (ad esempio Google Analytics e Mailchimp) e Iubenda fornirà un codice da inserire nella propria pagina (solitamente nel footer). Quando cliccato, verrà mostrato un popup con la Privacy Policy
  • Nibirumail è un generatore gratuito di Cookie consent (il messaggio di notifica) e Cookie policy. Basta incollare il codice nel proprio sito, e verrà anche generata automaticamente una pagina di informativa. Nibirumail mette anche a disposizione un plugin WordPress che si può scaricare e installare sul proprio blog. In alternativa, se si ha già la pagina Cookie Policy, è possibile usare Silktide, un generatore gratuito di Cookie consent, che fa scegliere il formato dell’informativa

Mailchimp

Come spiegato in questo articolo, l’email marketing è particolarmente importante per tenersi in contatto col proprio pubblico. Ci sono varie piattaforme che permettono di raccogliere indirizzi email per inviare newsletter, e Mailchimp è uno dei più famosi. Una volta creato un account sarà possibile utilizzare:

  • Liste: sono gli elenchi di indirizzi email a cui inviare newsletter. Esempi di liste sono “lettori iscritti dal sito” e “lettori che vogliono ricevere gli aggiornamenti del blog”. Creando una lista, Mailchimp metterà a disposizione anche i form per permettere agli utenti di iscriversi alla lista, in forma di pagine cui puntare, o codice da inserire nella propria pagina web
  • Template: per creare il formato delle proprie email. Mailchimp mette a disposizione template molto ricchi – Nathan Barry consiglia di usare del semplice testo, senza troppa formattazione, proprio come se si trattasse di una normale email inviata a un amico
  • Campagne: newsletter inviate alle proprie liste. Mailchimp dà parecchie opzioni inclusa la possibilità di pianificare l’invio e statistiche di apertura, click ecc

Google Alerts

Questo tool di Google ci notifica con un’email non appena qualcuno sul web parla di un argomento che ci dovrebbe interessare – ad esempio il titolo del nostro libro. Ogni volta che qualcuno in internet scrive, ad esempio, “Il Labirinto del Tempo”, Google Alert ci notificherà. Si tratta in pratica di un’automazione che esegue una ricerca google del testo inserito e ci notifica in caso di nuovi risultati.

Alcune opzioni di configurazione: la parola o frase che genera l’alert, quanto spesso venir notificati, quali aree del mondo monitorare, quali lingue

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