Stein on writing: particolarità, scene d’amore e altre regole


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Fonte: Stein on writing
Autore: Sol Stein
Categoria: Scrittura
Argomento: Regole

  • Punto di vista: la prima persona è più facile da credere. Se hai un punto di vista di un personaggio e la descrizione è stonata rispetto a quel personaggio, l’immagine risulterà forzosa.
  • Usare sei sensi: nella scrittura è una buona tecnica far percepire anche il tatto, il gusto, l’olfatto. Immaginati di essere cieco, e rifai la descrizione. La stretta di mano è quella di un atleta o di un programmatore? Usa anche il sesto senso: “cosa succederà oggi?”, “sei sicuro che nella stanza non ci sia nessun altro?”. Bisogna sempre evitare di usare i cliché, e quando si usa la vista, la prima cosa che si vede è un cliché. Il lavoro dello scrittore è quello di cercare dettagli distintivi. Bisogna fare descrizioni come se nessuno prima avesse mai visto quella cosa in quel modo.
  • Scene d’amore: anche qui bisogna evitare i cliché, pensa ad esempio al disperato bisogno d’affetto dei bambini, tutti lo siamo stati quindi tutti si possono identificare, e un bambino che cerca affetto tocca il lettore. Anche l’affetto adulto-bambino. Se compaiono due personaggi di sesso diverso, tienili divisi il più possibile. La gestazione dell’amore è una buona fonte di stress, è una delle cose più devastanti che possono succedere. Ma non essere sentimentale con esagerazioni o ovvietà. Un buon modo è considerare entrambi i punti di vista: magari poi nella storia se ne utilizzerà uno solo, ma pensali entrambi, soprattutto quello femminile. Mettici tensione e tenerezza. Le crisi sono un altro buono strumento. Posponi il lovemaking. Crea interruzioni – ma non casuali, magari i personaggi possono accorgersi di qualcosa. Se i personaggi coinvolti sono giovani, considera che saranno inesperti, nervosi. Non dire cosa provano ma sii evocativo. Gli adulti invece hanno un desiderio endocrino di procreare. Alcuni ostacoli possono essere dei competitor o delle frizioni o il non essere interessati. O ancora il tempo atmosferico, dei misunderstanding, un terzo personaggio che non sa che ci sia una relazione tra i due e loro non vogliono che lo sappia. Se vuoi rendere la scena erotica devi stuzzicare la mente e speziare la scena con pensieri, azioni, e ritardi.
  • L’involucro: deve essere specifico, particolare, concreto. Scegli il dettaglio più incisivo e il resto fallo per difetto, in modo che il lettore immagini il resto avuto il contesto. In questo modo il lettore può immaginare ciò che per lui si adatta meglio. Ci devono essere molti particolari visivi, e molto lasciato al lettore. Es: nessuno ti può terrorizzare in modo altrettanto efficace quanto ti puoi terrorizzare da solo.
  • Incrementare il ritmo: facendo frasi corte, paragrafi, adversarial dialogue, riducendo le parole di due terzi, saltando scene annunciate (succederanno nella testa del lettore, che è una cosa buona)
  • Rimuovere il grasso: cioè aggettivi e avverbi (molto, poco…), se si sono usati doppi aggettivi toglierne uno, nelle descrizioni usare parole specifiche o che suscitino curiosità, che facciano dire “perché?” o “come?”. In genere verifica se ogni parola ti aiuta o ti è da ostacolo (quasi, forse…). Non ripetere sempre la stessa cosa: nella scrittura 1+1=0,5, stai minimizzando l’impatto delle tue parole
  • Originalità: fai in modo che solo tu possa aver detto quella frase
  • Titolo: i lettori sono attirati dai segreti. I buoni titoli spesso usano metafore. Lo scopo è allettare il lettore, magari mettendo insieme cose che di solito non lo sono. I titoli devono essere intriganti, indurre risonanza e scatenare l’immaginazione
  • Particolarità: bisogna usare dettagli che individualizzano e non cliché e generalizzazioni. Evita anche le ripetizioni. Puoi non descrivere tutto (ad esempio utilizzando un ritmo descrizione-dialogo-descrizione). Lavora su un paragrafo alla volta e migliora tutto il romanzo secondo questa regola (es: “aveva una gonna 3cm più corta di quello che le permetteva la sua età”. “Ogni pochi minuti controllava che i suoi genitali fossero ancora al loro posto”)
  • Metafore e similitudini: sono ottime, ma se non sono accurate toglile, rompono la suspension of disbelief. Anche in questo caso, non usare cliché.
  • Risonanza: si può inserire nel romanzo attraverso i nomi, usando come riferimento fonti religiose, invocando la vita o la morte, sfruttando una convinzione forte, con un setting che abbia influenza, con un’iperbole, dando un nome alle parti del libro. Puoi usare i libri di citazioni per aiutarti ad avere ispirazioni nel creare risonanza.