Analisi di “The Game of Thrones” (Il Trono di Spade) di George R. R. Martin

Fonte: The Game of Thrones
Autore: George R. R. Martin
Categoria: Scrittura
Argomento: Analisi

Punti chiave:

  • Il libro è molto più simile nella sua costruzione a un romanzo storico che a un fantasy (si veda l’attenzione a volte eccessiva per i dettagli, come i vestiti): questo lo rende molto realistico e si capisce che l’autore ha visto il mondo che ci descrive
  • I personaggi iniziano spesso come vittime di forti ingiustizie o nelle posizioni più basse – uno dei primi personaggi a esserci presentato è Daenerys, vittima di suo fratello; un altro è Jon Snow, figlio bastardo e reietto di una potente casata, e poi Tyrion, deforme, Arya, brutta e ribelle che si umilia davanti ad altre dame
  • Martin crea simpatia per personaggi di fazioni diverse: Daenerys e gli Stark, e per tutta la saga continueremo a tifare per un personaggio in un capitolo, e per il suo nemico nel capitolo successivo. Questo porta a una continua suspense: poiché ci sono protagonisti da entrambi i lati, entrambi possono vincere. Martin riesce a dare tratti negativi ai personaggi senza renderceli odiosi. Tutti sono protagonisti della loro storia
  • Anche il sesso è usato per sollevare l’attenzione del lettore
  • Le decisioni prese hanno sempre ripercussioni inaspettate, spesso molto negative, anche se tutto sommato la decisione originale era plausibile nel suo contesto, e solo dopo vediamo l’errore. Anche le scelte che poi sembrano cattive, a loro tempo sembravano la scelta migliore e anzi spesso un colpo di genio del personaggio (Catelyn che fa catturare Tyrion). Non vengono fatti sconti a nessuno e tutti pagano per le scelte che prendono (scelte che generalmente nei libri “pagano” perché nessuno vuol vedere i personaggi soffrire troppo, qui “vengono pagate”) – ma per questo sono anche fautori del loro destino
  • Non ci sono “plot armor“: un bambino di 7 anni e personaggio principale viene gettato da una torre a pochi capitoli dall’inizio. Ancora di più: Martin ci dà spesso dettagli a favore di personaggi che poi invece verranno danneggiati, in favore della sorpresa e del realismo. Ad esempio Eddard cambia il testamento di Robert dicendo “il mio erede” invece di “Jeoffrey”, e crediamo che l’abbia spuntata: un altro autore non avrebbe aggiunto questo dettaglio sapendo che il testamento verrà stracciato, e Eddard ucciso. Il disastro viene presagito, ma poi veniamo ingannati che non succederà, tramite questi espedienti
  • Martin non risparmia di investirci emotivamente e farci stare male, anche per piccole cose: la libreria che brucia aveva richiesto secoli per essere composta
  • L’arco di trasformazione dei personaggi è seguito nel corso del libro (Jon e Daenerys hanno un punto di svolta al 25%: Jon accetta di essere un Guardiano, Daenerys la nuova vita nel Khal. Eddard invece resta fedele a sé stesso, senza cambiare anche quando le circostanze lo richiederebbero. Al 50% c’è il momento di illuminazione per Jon che si comporta da leader, Daenerys che mangiando il cuore dimostra di essere davvero cambiata, Tyrion che esce dalla sua situazione. Eddard ancora lo manca, addirittura confidando il suo piano a Cersei. Al 75% c’è l’esperienza di morte, per molti (Jon, Arya, Sansa) scatenata dalla morte di Eddard, per Daenerys una vera discesa agli inferi nella tenda dove la strega evoca le ombre.
  • I personaggi hanno un dettaglio caratterizzante che non tradiscono mai, e il fatto di non tradirlo diventa chiave nella storia (Ned è onorevole – tanto che non può avere un bastardo. Catelyn proteggerà sempre i figli. Cersei si vendicherà di ciò che gli succede). Questo viene affiancato da un tratto caratterizzante di ogni casata che ne accomuna i personaggi, con diverse sfumature (i Lannister ripagano sempre i loro debiti, e sia Tyrion che Cersei lo declinano come non lasciare torti subiti impuniti)

Riassunto e analisi:

  • Lo hook nel prologo è la paura da parte di uomini esperti – la loro esperienza è dimostrata nel dettaglio, l’attenzione ai dettagli è una delle caratteristiche chiave del romanzo. In tanti fantasy le tinte sono abbozzate, qui vengono fornite informazioni su cose su cui lo scrittore medio non si documenta neppure: è più vicino a un romanzo storico che a un fantasy, e questo lo rende estremamente realistico, anche a costo di dettagli a volte esagerati che appartengono più al genere storico, appunto, che al fantasy. Lo scrittore ha davvero visto ciò che succede – meglio, sta succedendo. Il prologo dà anche molte informazioni sull’ambientazione (i Guardiani della notte – inclusi i ranghi composti da gente che dovevano scegliere se perdere una mano o unirsi, ma anche da lord; la Barriera; il freddo; i lord – ancora descritti in modo vivido da chi vive in quel mondo, i wildlings…) senza fare un inforigurgito. Vengono nominati personaggi che conosceremo molto più avanti. Il lord dà tutti gli ordini sbagliati, e quando dice che non tornerà a mani vuote alla sua prima spedizione, sappiamo cosa li condannerà
  • Bran è un ragazzino eccitato per la prima decapitazione cui può assistere (la prima per lui come per noi, e immedesimarsi è più facile). Vengono lentamente dati altri dettagli sull’ambientazione (il re oltre la barriera, l’estate…). Il decapitato è un Guardiano della Notte del prologo; gli spettatori sono ragazzini: Bran ha 7 anni, Jon 14 – altri dettagli specifici. E poi vediamo Eddard, un padre e lord giusto e gentile che segue le antiche regole: non prendere piacere dall’uccidere, ma fallo tu stesso. Il capitolo si chiude con un presagio (trovano i cuccioli di meta-lupo ucciso da un cervo, e uno solo ha gli occhi aperti)
  • Catelyn, e di nuovo vediamo Eddard dagli occhi di un altro (amore, rispetto, diversi background). Veniamo introdotti all’incidente scatenante: Jon Arryn è morto, era come un secondo padre per Ned che gli ha fatto da scudiero assieme a Robert Baratheon, e il re sta arrivando in visita (le info storiche vengono aggiunte e comunicata al lettore). Cathelyn sente il presagio del meta lupo ucciso dal corno di un cervo, ma sa che il marito non crede a queste cose
  • Daenerys, e si ha un cambio di scenario. Sa che niente arriva gratis nonostante i suoi 13 anni – e subito dopo vediamo quanto terribile sia il fratello che la dà a tale Khal Drogo che “vuole cavalcare qualcos’altro”, e una vittima così giovane di una figura così spregevole crea un nuovo hook. Nominano posti che abbiamo sentito dagli Stark e sappiamo che sono lontani; parlano “i cani dell’usurpatore” Stark e Lannister, e ora abbiamo simpatia per due personaggi di due fazioni diverse. Vediamo la vittoria dagli occhi dei perdenti (bambini uccisi perché eredi al trono, re traditi) e inforigurgito sulla loro storia e sul re mendicante, suo fratello. Vediamo il suo destino poco felice come sposa di un barbaro, cosa che ci fa simpatizzare con lei (anche perché è furba, vede attraverso le bugie di Illyrio), e i primi accenni al sesso molto usato nella serie. Dopo che il fratello la insulta ancora dicendo che la farebbe accoppiare con tutto l’esercito e i cavalli se servisse, il capitolo finisce
  • Eddard e si torna al Nord, lui in persona questa volta, e ora abbiamo due linee che vogliamo seguire. Siamo curiosi del punto di vista di un personaggio che abbiamo stimato, e abbiamo una rivelazione che si può capire solo col senno di poi: la sorella morta che gli chiede di promettere. La proposta del re di fargli da Primo Cavaliere porta brutti presagi.
  • Jon: un altro personaggio che sembra buono. Veniamo introdotti a tutti i Lannister e gli Stark, con le prime impressioni di Jon sui L., nonché il suo sogno di vedere la Barriera. Una figuraccia lo fa uscire della stanza, dove incontra Tyrion – che apprezziamo visto che gli consiglia di trasformare in forza la sua debolezza
  • Catelyn, e le cose si fanno più interessanti: un messaggio della sorella dice che Jon Arryn è stato ucciso dalla regina (dopo aver dato dettagli della vita di coppia e dell’ambientazione, dando più spessore ai personaggi e al mondo, un mondo che non si fatica a immaginare). Catelyn spinge Ned a scoprire la verità andando col re, ma dai suoi pensieri sappiamo che lo fa per i suoi figli, che è il tratto caratterizzante di Catelyn. Eddard però decide che lei starà lì con Robb (serve uno Stark, e lei che lo guidi) mentre lui porterà di altri figli con sé visto che Sansa verrà data in sposa si Lannister: le decisioni prese hanno sempre ripercussioni inaspettate. Cat è d’accordo per le figlie (andranno a corte), ma non per Bran (il suo preferito) – Ned però è stato mandato scudiero a quell’età e sa che è un altro modo di legare le due case se Bran e Joffrey diventano amici. Quale fantasy ha dettagli così specifici e reali? Ci viene detta una possibile storia sull’origine di Jon
  • Arya, che pure conosciamo col “metodo del cuore” visto che viene umiliata davanti a Sansa e alla principessa per i suoi punti mal riusciti, è molto vicina a Jon. Joffrey è odioso, e per ora è la costruzione del mondo e dei personaggi a farla da padrone più che la trama
  • Bran, dopo un altro assaggio delle leggende di quel mondo, inizia a scalare e sente parlare di segreti: hanno davvero ucciso Jon Arryn, Bran vuole sapere chi parla ma è pericoloso: può cadere, possono sentirlo. E in effetti lo sentono e lo buttano di sotto – hanno ucciso un bambino e un personaggio principale? Si inizia a capire che il realismo di Martin non si ferma alla trama, ma abbatte le barriere della “plot armor”
  • Tyrion è un’altra vittima degli scherzi dei Lannister, ma tiene a bada l’odioso Joffrey a schiaffi. È furbo (capisce che i gemelli sanno qualcosa) e curioso (vuole andare a vedere la barriera) e sfrontato (per pisciare al di là del confine del mondo). Ora stimiamo qualcuno della fazione avversa, un altro espediente vincente di Martin. Questi avvenimenti succedono quattro giorni dopo l’incidente, quindi salta il ritrovamento ecc.
  • Daenerys – torna la sua paura del matrimonio e il tema del sesso (tra i Dothraki, e con Drogo), e continuiamo a vivere il suo timore, e a venire esposti a un’ambientazione dettagliata (regali ecc)
  • Eddard e gli orrori della guerra (bambini Targaryen uccisi dai Lannister) ma con motivazioni sensate da entrambi i lati (Robert crede che Rhaegar abbia stuprato la sua promessa sposa), è probabilmente un capitolo per darci info e farci sapere che sono partiti
  • Tyrion viaggia a nord; delusione di Jon per gli stupratori presi nei Guardiani. Altro inforigurgito, e schietto scambio di battute tra i due. Tyrion chiarisce qualcosa dei Lannister (incluso che il padre, la sorella e il nipote sono odiosi) e del suo approccio alla vita – è solo un’introduzione senza nulla di avvincente ma ci piacciono sia Tyrion che Jon. Le trame iniziano pian piano a dividersi (Ned, Daenerys, Jon)
  • Catelyn continua a restare con Bran (è la sua caratteristica, e non viene dipinta simpatica) finché Robb le parla. C’è un incendio (alla libreria: dopo che abbiamo visto i libri usati da Tyrion ci dispiace della perdita, e Catelyn menziona che ci sono voluti secoli a raccoglierli. Veniamo investiti emotivamente anche in piccoli episodi che in altri libri sarebbero solo in background, e ancora Martin non ha problemi a far male ai personaggi), e poi un assassino entra nella stanza. Catelyn combatte prendendo la lama con le dita, mordendo – nonostante sia stata dipinta come antipatica non possiamo non tifare per lei, Martin riesce a dare tratti negativi ai personaggi senza renderceli odiosi, solo reali – finché il lupo li salva. Lei dorme quattro giorni, e si sveglia risoluta, e Robb non capisce perché vogliono uccidere un bambino che dorme, e Catelyn (che ammette che il piano non ha funzionato solo perché era pazza di dolore) gli apre gli occhi. Quando esaminano il pugnale, Catelyn vuole che la porta venga chiusa e chiarisce che Ned e la famiglia potrebbero essere in pericolo mortale, e confida ai presenti dei sospetti della sorella, e nota che Jamie non è andato a caccia il giorno che Bran è caduto. Deve scoprire la verità a Approdo del Re, e decide di andare lei stessa, solo con Ser Rodrik, in nave per arrivare prima di Ned
  • Sansa ingenuamente adora Joffrey e odia Arya che vuole rovinare tutto rifiutando l’invito nel loro palanchino. E dalla descrizione costernata che fa di Arya, noi invece apprezziamo quest’ultima. Sansa e Joffrey passano una idilliaca giornata insieme, poi c’è un litigio tra Arya e Joffrey che fa il prepotente con l’amico di Arya, Arya vince e il capitolo finisce con Joffrey che guarda Sansa con disprezzo. Sono piccole cose, ma di nuovo patteggiamo per un personaggio (Sansa) che fino a quel punto non è stato per niente simpatico, e di nuovo gli atti hanno conseguenza che fanno soffrire personaggi e lettore
  • Eddard e sappiamo che Arya è sparita per 4 giorni ed è appena stata ritrovata. Non vediamo quindi cosa è successo subito dopo ma ora vogliamo sapere come reagiranno i Lannister, soprattutto perché Eddard è preoccupato che sia in mano loro. Ned la abbraccia di fronte a tutti (le azioni definiscono i personaggi, fin qui avevamo imparato che è onorevole). Chiede perché la figlia non sia stata portata a lui, e va in scontro con Cersei. Joffrey mente dicendo che l’hanno attaccato insieme. Due versioni della storia, il re non sa a chi dar retta, Ned prova a far parlare Sansa che però si rifiuta, e a quel punto il re decide che ogni padre punirà il proprio figlio. Ma Cersei vuole la pelle del lupo di Arya che ha attaccato Joffrey, e visto che non si trova, ripiega per quello di Sansa. Eddard allora decide di ucciderla lui piuttosto che il macellaio dei Lannister – impariamo che le azioni hanno conseguenze gravi, chi avrebbe pensato che il meta-lupo simbolo della casata sarebbe stato ucciso? Non finisce qui, il capitolo finisce col Mastino che porta il cadavere dell’amico di Arya, che ha ucciso. Le cose si fanno pesanti e capiamo che la storia fa sul serio
  • Bran si sveglia (dopo i sogni nel coma e il corvo a tre occhi che lo spinge a svegliarsi). Le visioni che ha sono il primo elemento fantasy a parte il prologo e le menzioni ai draghi, che comunque appartengono al passato: il resto potrebbe essere un mondo reale, e di certo lo sembra
  • Catelyn arriva a approdo del Re, ed è presa da ditocorto e Varys che le dicono che il pugnale è di Tyrion. Ci sono qui e là inforigurgiti sull’ambientazione
  • Jon prova sulla pelle che i Guardiani non sono ciò che si aspettava (è l’ultimo arrivato), e c’è pure il bullo – ma l’armaiolo che lo sgrida dice che il bullo è lui a umiliarli in combattimento e a credersi meglio di loro, combattendo per vincere e non per allenarsi quando loro non hanno mai ricevuto un addestramento. Sembra che il tema sia che gli ultimi si riscattano. Tra un dialogo e l’altro inserisce piccole informazioni rilevanti (quanti Guardiani c’erano un tempo e ora ecc). Jon scopre che Bran è sopravvissuto, e offre ai suoi nemici di insegnargli a difendersi dai suoi colpi. Sono vicende di tutti i giorni in un contesto epico – è credibile, come nella vita (o come vorremmo) succedono cose brutte come conseguenza di procedimenti sensati, e alcuni personaggi si tirano su e altri no
  • Eddard ha dettagli credibili della vita a palazzo (arriva a Approdo del Re, è convocato d’urgenza e i suoi vestiti stanno ancora arrivando quindi si fa prestare delle cose) – cose a cui noi non penseremmo. Ci sono rapporti profondi e realistici tra le persone, mostrati con le azioni, ad es l’odio di Ned per Ditocorto che lo porta in un bordello a incontrare sua moglie. Tutti i suoi dubbi su Robert sono supportati da eventi successi prima: l’uccisione del lupo e dell’amico di Arya, il fatto che il re ha mandato assassini a Daenerys o l’aver ucciso i bambini Targaryen. Sembra che ogni episodio (e non piccoli episodi) sia successo per un motivo. I Lannister sembrano i responsabili di tutto il male, i cattivi, e Eddard si prepara al fatto che se sono i Lannister ad aver ucciso Jon Arryn, ci sarà guerra. Le storie sono ancora grossomodo tre: Eddard, Jon, Daenerys (+Bran)
  • Tyrion ascolta Mormont che fa un collegamento tra prologo e presente (Benjen è andato a cercare quei Guardiani). E impariamo che non ci sono leader (Mormont ha quasi 70 anni) e che la Barriera non è stata alzata come accadeva in genere in estate: presagi di qualcosa di brutto, e dopo il richiamo al prologo sappiamo che c’è da temere. Tyrion promette che parlerà al re e a suo padre, e lo farà, ma sa che verrà ignorato. “Sei giovane Tyrion, quanti inverni hai visto?” “Sette o otto” “E tutti corti” – era nato in un inverno crudele durato tre anni, ma i suoi ricordi erano di primavera, e che l’estate dura da nove anni – quindi chissà che inverno avranno stavolta (vari inforigurgiti/info chiave sull’ambientazione). Mormont lo prega di prendere sul serio la lunga notte di terrori al di là del muro, ma anche Tyrion non gli crede. Jon e Tyrion diventano amici, e sappiamo che il nano non c’entra con gli assassini. Gli inforigurgiti sembrano pensieri di Tyrion. C’è il destino di Benjen qui ad alzare la tensione, con Jon che dice che lo andrà a cercare e Tyrion che si chiede chi cercherà lui
  • (25% – primo punto di svolta – resistenza) Arya ci fa sapere che sono passati giorni in cui Ned ha fatto parte del concilio, scontento. Le parti non vitali vengono saltate. Ci dice come Ned cena invitando una persona diversa al tavolo per farsi conoscere (Ned visto dagli occhi di altri, e visto che ci identifichiamo con POV, apprezziamo Ned). Vuole scappare, e ha senso (lì odia tutti per quello che hanno fatto, e sé stessa perché è colpa sua se il suo amico è morto), e in linea con quanto succede dopo. Scoppia a piangere tra le braccia del padre, una scena relazionabile. Questo fornisce motivi del perché le darà un maestro di spada (è in colpa per l’amico morto, per il metalupo, la sorella di Ned era simile a lei, Ned sente già di aver deluso le figlie ed essere nella situazione sbagliata e le vuole bene)
  • Daenerys è così miserabile che sta pensando di uccidersi (cavalcare dolorosamente di giorno, e la notte Drogo è ancora più doloroso), ma sogna un bagno nel fuoco di drago e le cose migliorano: le mani diventano callose per le redini, le vesciche sulle cosce scoppiano, si affeziona al cavallo e inizia a cavalcare davanti con Drogo. E per la prima volta allontana suo fratello, che si arrabbia ma viene fermato da un guerriero di sangue del marito, che chiede se deve ucciderlo. È pietoso, lo è sempre stato, e si chiede perché non l’ha visto prima: siamo a un punto di svolta. Gli toglie il cavallo, il disonore più grande per i Dothraki. Jorah distrugge le bugie: sarebbe un cattivo re, nessuno aspetta il suo ritorno, e la rivelazione è completa – il fratello non diventerà mai re. Intanto lei ha presagi sulle uova: sono calde? Brillano? Scopriamo che la magia ha lasciato l’ovest (come il nostro mondo, ed è affascinante). E torna il tema del sesso, fatto in pubblico al 14esimo compleanno di Daenerys
  • Bran a 8 anni è “quasi un uomo fatto, troppo grande per piangere” per le sue miserie. Incontra Tyrion che pur ferendolo (“sei uno storpio, o io non sono un nano”) gli prepara una sella con cui possa cavalcare. Vediamo quanto Robb fatichi a fare il lord, con frasi imparate a memoria
  • Eddard ha già visto che la corte è piena di intrighi, eppure fa apertamente domande sulla morte di Jon Arryn, addirittura menzionando il veleno. Ditocorto (di cui cmq non si fida), gli mostra addirittura alcune spie di Varys, e della regina, che lo tengono d’occhio, e gli consiglia di mandare qualcuno di fidato (ancora Ned si dice grato), e gli dice che non fidarsi lui è cosa più saggia che abbia fatto (“siete lento a imparare” – anche i “cattivi” sono interessanti, e non sono finti cattivi: le motivazioni di Ditocorto sono credibili, sono i protagonisti della loro storia – tutti sono protagonisti). Delle 3 trame principali, a 25% del libro 2 hanno avuto punti di svolta come da Arco di Trasformazione (vedi Daenerys sopra e Jon qui sotto), mentre Ned non svolta e si avvia a essere un personaggio tragico
  • Jon sfida ancora il maestro d’armi quando questi fa umiliare il neo arrivato Sam e lui lo protegge. Quando ne scopre la storia architetta perfino un piano per difenderlo dal maestro d’armi, e iniziamo a vederlo come un leader. E lui a vedere i Guardiani della Notte come fratelli (come diceva lo zio, che di tanto in tanto ci viene ricordato), quasi più di quanto lo fossero gli Stark visto che Catelyn aveva fatto in modo di tenerlo lontano – anche lui è a un punto di svolta.
  • Eddard è la parte centrale della storia al momento. Il libro che ha trovato sembra una falsa pista, scritto 100 anni prima. È un capitolo noioso, ma scopre un bastardo del re (fa progressi)
  • Catelyn costruisce tutto il capitolo nella paura di essere riconosciuta, ed è attenta a riconoscere i commensali nella locanda – ottimi espedienti sia per validare cosa sta per succedere, che per creare suspense quando si rivela. Martin fornisce sempre dettagli di ciò che succede, del passato dei personaggi, per dare più spessore a rischio di dilungarsi. Tyrion entra, e l’attenzione è subito ripresa. Lui non la nota (troppo banale) ma il menestrello seduto con loro attira la sua attenzione quando vede che distribuisce oro, e Tyrion la riconosce e dichiara il suo nome davanti a tutti. Ma lei torna furbescamente la situazione a suo vantaggio chiamando i suoi vassalli, e la apprezziamo nonostante prima non ci fosse piaciuta – e nonostante sappiamo che Tyrion sia innocente! Ci immedesimiamo in tutti i personaggi grazie alle loro difficoltà e pericoli, e forse grazie anche a quei dettagli del passato che riceviamo. Inizia quindi il quarto filone, Catelyn/Tyrion
  • Sansa guarda tutti i duelli del torneo, e sono noiosi ma realistici – sembra di essere lì. Il cavaliere dei fiori sembra uscito da una fiaba, ma anche lui è realistico, e crea un ponte tra fantasy e medioevo. Con Joffrey galante, vive in un sogno, è la vita che sperava con tornei e cavalieri, ubriaca della magia di quella notte. E finisce con il mastino che le spiega, lui sì ubriaco, come si è bruciato la faccia, e poi minacciando di ucciderla se lo dirà a qualcuno – è in contrasto col sogno, ma in un capitolo piuttosto noioso
  • Eddard si sente dire dal re che col suo aiuto vuole fare un regno migliore, e che il pensiero di Joffrey sul trono è l’unica cosa che lo frena dal mollare tutto. Ned vede il vecchio amico e sa che a quell’uomo può confidare ciò che è successo e cacciare i Lannister, deve solo trovare le prove. Vediamo ancora il torneo – serve a presentare i personaggi? A tirare su l’attenzione, Varys si presenta in incognito e dice che vogliono uccidere il re, mostrando (di nuovo) l’inadeguatezza di Ned che nemmeno sa chi siano i nemici. Gli fa anche capire che non possono parlare direttamente al re (come anche Ned aveva menzionato): servono prove, i Lannister sono ovunque e anche Ned lo aveva notato
  • Tyrion è catturato ma anche lui è furbo e dice ai presenti che una ricca ricompensa attende chi avvisa il padre. Catelyn non è da meno: con sua sorpresa marcia a est, riconoscendo che ha nominato Grande Inverno “often and loudly”. Così Tyrion è una vittima e stiamo dalla sua parte, ma continuiamo a stimare Catelyn. La storia di Catelyn acquista senso per mettere in moto altre storie in un ingranaggio più ampio. Tyrion rimane fedele a sé stesso e alla sua casa imparando i nomi di tutti per ripagarli. Ed è ragionevole nel parlare per tirarsi fuori dai guai: perché armare l’assassino col suo pugnale? Vengono attaccati, e ci sono due protagonisti in pericolo, e non sappiamo per chi fare il tifo: entrambe le risoluzioni sono plausibili perché entrambe favoriscono qualcuno, e ora abbiamo il punto di vista di Tyrion. Ci fosse stato un solo protagonista avremmo saputo che non sarebbe morto così, per un attacco random di briganti, ma ora? Avendo qualcuno cui teniamo da entrambi i lati si ha il dubbio di chi vincerà. Tyrion è anche vendicativo e alla prima occasione spezza le dita del bardo, che certo non era simpatico. Ma poi quando Catelyn è in pericolo, dopo averla insultata si trova ad avanzare ad aiutarla. Alcuni degli uomini di Tyrion muoiono (così come all’inizio del capitolo stavano uccidendo il cavallo regalato da Jamie, sofferenza del pg che paga con cose cui tiene, mostrato nel dettaglio di Bronn che ruba gli stivali a uno dei suoi) ma in generale la scampano e Tyrion inizia a fare amicizia con i mercenari
  • ‎Arya segue gatti e, facendosi quasi prendere dalle guardie, scappa mostrando quello che ha imparato in una scena in cui si ha paura che venga presa (le indicazioni del maestro per essere un’ombra al castello tornano utili, lei sta già fuggendo dal mondo di Approdo del Re). E invece finisce in una zona nascosta del castello dove sente parlare della possibile guerra tra Stark e Lannister e di altri intrighi, e l’attenzione è risvegliata perché potrebbe essere interessante per la cerca di Eddard (ma chi ci sarà dietro le voci? Un altro tradimento? Arya sente un accento e ci chiediamo se dovremmo riconoscerlo – già Bran è finito male per aver sentito troppo). Aspettano che arrivi Daenerys per fare la guerra? Parla di uccelli – è Varys? Ma non sarebbe turbato da Ned. Poi Arya li perde, e resta chiusa fuori dal castello, e questo sembra solo il finale della scena, una seccatura, e invece il passaggio segreto servirà poi e a quel punto non risulterà un deus ex machina – se l’obiettivo di questa scena fosse stato mostrarci il passaggio segreto, avremmo sentito il lavoro dell’autore all’opera. Quando torna dal padre lui non capisce quello che dice ed è arrabbiato visto che è sparita, e finisce per non ascoltare
  • Eddard scopre che Daenerys è incinta, e Robert la vuole assassinare (oltre a far sapere al lettore che Mormont è una spia). Vediamo il fatal flaw di Ned: per l’onore va oltre ciò che è saggio, continuando a premere il re per non uccidere una 14enne incinta. Il consiglio vota di ucciderla (Varys menziona il veleno che ha ucciso Jon Arryn, e Pycelle ha una reazione) e Ned si rifiuta di partecipare, dicendo che pensava avessero incoronato un re giusto. Robert lo caccia adirato. Sapendo che presto la notizia di Tyrion verrà scoperta, e senza la simpatia del re, Ned decide di partire immediatamente
  • ‎Catelyn di nuovo riassume cose significative ma che non serve mostrare: sono stati attaccati ancora e altri uomini sono morti. E lei ha dei dubbi: e se Tyrion è innocente, cosa ha scatenato – oltre alla morte di 6 uomini – per niente? E noi sappiamo che è innocente, ma in quel momento quella di Catelyn era la mossa migliore, è solo dopo che a lei – e a noi – vengono dubbi. Anche le cattive scelte sono le migliori quando fatte (o il personaggio POV non le avrebbe prese). E ora lo zio la avverte che la sorella teme per il figlio e odia i Lannister e potrebbe non apprezzare essere coinvolta nella faccenda – nuovi pericoli. La sua arrampicata con tanto di cesta che Tyrion sdegnava sa di discesa agli inferi al contrario. La sorella la accoglie calorosa di fronte agli altri, ma diventa gelida quando li congeda, non volendo avere a che fare con i Lannister. Il figlio propone di far volare Tyrion, e la madre non è contraria – forse quella di Cat non è stata la mossa migliore
  • Eddard scopre altri bastardi e Ditocorto gli fa notare che non si uccide il Primo Cavaliere per quello: era noto a tutti. Questo però ha tardato la partenza, e Jamie attacca Eddard e fa uccidere la sua scorta per punizione di aver preso il fratello, e nella battaglia lui si rompe una gamba. E ora?
  • Daenerys è alle prese col fratello tornato arrogante. Altri dettagli vividi della città Dothraki (i guerrieri di sangue del Khal, che lo seguono volentieri nella tomba per cavalcare nell’aldilà), così diversa dai castelli. Regala al fratello vestiti degni di un Khal per farsi perdonare, ma lui li disdegna facendoli arrabbiare
  • Bran ci mostra che Robb è inesperto (15 anni) e parla della possibilità di chiamare gli alfieri per vendicare l’onore del padre ferito, non capendo le implicazioni di una guerra. Bran viene attaccato in una battuta di caccia e Theon si rivela una testa calda: rischia una freccia al brigante che tiene Bran in ostaggio, e spinge a uccidere la sopravvissuta (che invece viene portata a Grande Inverno per essere interrogata visto che viene da nord) – l’episodio rende il capitolo vagamente più avvincente, ma Bran sta facendo da ponte per quando Catelyn tornerà
  • (50% – momento di illuminazione) Tyrion è tormentato dal suo carceriere, che promette di uccidere. La sua boccaccia l’ha portato in prigione, ora deve uscire: chiede di confessare i suoi crimini poi, di fronte a tutti, di essere giudicato. Quando Lysa però nomina il figlio come lord e giudice, capisce che non ci sarà giustizia, e chiede un verdetto per singolar tenzone. Quando tutti si offrono contro di lui pensa di non aver avuto una grande idea, ma poi nomina un campione (come ha fatto Lysa): suo fratello. Insomma, c’è un continuo scambio di trovate e contro-trovate furbe. E quando gli viene rifiutato, Bronn si fa avanti. Questo filone è interessante, e la metà corrisponde al momento di illuminazione: Tyrion inizia a uscire dalla salita
  • ‎Eddard sogna del combattimento con la Spada del mattino, e si sveglia. Robert (presente con Cersei) pretende la fine delle ostilità tra Stark e Lannister, ma gli uomini di Ned sono stati uccisi e Jamie dice di essere stato attaccato. Le lamentele di Cersei hanno senso dal suo punto di vista (perché un re deve ascoltare un amico contro la famiglia?). Il re lo rifa Primo Cavaliere (il momento di illuminazione sfuma per Ned, ancora legato all’onore)
  • Catelyn, e la vicenda è ancora interessante. Il risultato del duello viene ritardato con notizie di Jamie che prepara un esercito, con i ricordi di Ditocorto che aveva sfidato il suo promesso. Bronn vince, ma Lysa Arryn dice di liberare Tyrion sulla strada piena di briganti
  • ‎Jon viene promosso, e va da maester Aemon per salvare Sam – anche lui raggiunge il suo momento di illuminazione comportandosi da leader
  • Tyrion ci è ormai simpatico per le sue sventure, nonostante sia un bastardo (ha comunque sofferto pur essendo innocente). Ed è furbo: sia come spiega di aver sperato in Bronn, sia perché ha un piano per sopravvivere che vogliamo scoprire e che include accamparsi apertamente in un punto pericoloso. Nel frattempo condivide la storia del suo primo amore, e allude al fatto che potrebbe uccidere il padre per ripagare i suoi debiti (personaggi fedeli a sé stessi). E si rivela il suo piano: col suo modo di fare canzonatorio (“come vuoi morire?” “Nel mio letto, con lo stomaco pieno di vino e la bocca di una vergine attorno al mio cazzo, all’età di ottant’anni”) promette ai briganti oro e la valle di Arryn. Ogni capitolo finisce in un punto in cui vuoi sapere come il personaggio ne uscirà
  • ‎Eddard ascolta i postulanti che riportano gli orrori fatti, a quanto pare, dai Lannister in razzia guidati dalla Montagna che Cavalca, forse per allontanare i soldati, senza prove in modo che siano i Tully a rompere la pace. Il popolo vuole giustizia, che farà il giusto Eddard? Toglie il titolo alla Montagna che Cavalca e acconsente a giustiziarlo – è la scelta più onorevole, ma non la più furba. Si va sempre più verso un personaggio tragico che non cambia (tragico nell’essere buono – bella idea)
  • ‎Sansa scopre che il padre le vuole rimandare a casa, e iniziamo a temere. Ama Joffrey e non capisce quando il padre le dice non è lo sposo giusto per lei. Nella rabbia lei dice che Joffrey non è per niente come l’ubriacone che è suo padre – e Eddard ha una rivelazione
  • Eddard ha capito tutto e lo dirà al re appena torna dalla caccia, e ha trovato un passaggio per le figlie di lì a 3 giorni – la tensione sale. Capisce di aver mandato in missione tutti i suoi uomini migliori. Poi chiama la regina, e le dice che sa la verità. Cersei gli propone addirittura un’amicizia, ma Ned sceglie l’onore, confessando che dovrà denunciarla. Le dice tutto per permetterle di scappare prima che Robert uccida i suoi figli – il suo onore è davvero il suo fatal flaw. Ma Cersei gli dice che nel gioco del trono, si vince o si muore – il gioco del trono era già stato nominato, ma questa verità è più forte dell’onore di Ned
  • ‎Daenerys parte con dettagli cruenti del cuore da mangiare – i dettagli vividi tengono alta l’attenzione. A questo punto teniamo ai personaggi, e hanno continue sfide. La prova è terribile, ma Daenerys deve provare anche al lettore di essere degna. La preparazione che ha fatto per mangiarlo (mangiare sangue e carne, affamarsi), e Drogo che le dà forza di continuare visto che lei, al contrario del fratello, ha accettato il nuovo destino, dimostrano che è cambiata: anche lei raggiunge il punto di illuminazione. E poi fanno sesso davanti a tutti – giusto per alzare l’attenzione dei lettori in ogni modo. Lei e il bambino che ha in grembo sono il soggetto della profezia del Khal dei Khal (una profezia che verrà disattesa senza troppi riguardi). Poi un altro momento chiave: il fratello entra ubriaco e con una spada al fianco, nella città dove è proibito avere armi. Jorah prova a fermarlo e quello sfodera la spada – la tensione sale. Dice che o gli danno la sua corona, o porterà via Daenerys, lasciando a Drogo il bambino che tanto desidera, tirandoglelo fuori dalla pancia con la spada. Così Drogo gli dà una corona di oro fuso
  • Eddard è il punto focale, e torniamo a lui prima di perdere pathos. Robert è stato squarciato da un cinghiale e sta morendo. Fa scrivere a Eddard un testamento in cui dichiara che Eddard sarà reggente, e siamo tranquillizzati che sia riuscito a farlo prima di morire, ma siamo anche in tensione che qualcosa possa andare storto. Le sfide restano per Ned, ma vogliamo che si salvi – non siamo abituati a protagonisti che vengono sconfitti. Invece di “Joffrey” scrive “il mio erede” e pensiamo che stia facendo la cosa giusta mentre la situazione precipita – anche il lettore viene costantemente “ingannato” che le cose andranno per il meglio, un altro autore non ci avrebbe illuso così. “Promettimi”, torna la maledizione di Ned. Il testamento viene sigillato davanti a testimoni: ottimo. Renly capisce che sarà lui a regnare e gli consiglia di colpire i Lannister ora, gli dà anche i suoi uomini, per prendere Joffrey: chi controlla il re controlla il regno, e deve essere tolto da sua madre. Quello che succederà non viene lasciato al caso col rischio di sembrare una follia, ma presagito in modo plausibile dal punto di vista credibile di vari personaggi, è il personaggio a essere fautore del suo destino e l’alternativa viene descritta. Con i figli del re in mano loro, Cersei non si opporrà a farlo reggente e Joffrey suo protetto. Ma Ned non è cambiato ed è troppo onorevole per il gioco del trono, e anche se ricorda le parole di Cersei, non vuole spargere sangue e imprigionare bambini nelle ultime ore di Robert. Fa piani per le figlie (cambia chi le scorterà ecc), per dare lettere a Stannis – tutte ottime idee che uno scrittore che sa che Ned morirà non si prenderebbe la briga di pensare e descrivere, ma la sorpresa così è accentuata e tutto è molto più realistico. Spera di tornare a Grande Inverno visto che il nuovo re – Stannis – sceglierà un suo Primo Cavaliere – e questo sappiamo che non succederà anche senza sapere cosa succede dopo. Ditocorto infatti gli dice che Stannis al trono porterà il regno in guerra contro tutti coloro che possono essere nemici del re: i Lannister, ma anche gli ex alleati dei Targaryen che Robert aveva perdonato. Ditocorto ha la soluzione: Eddard tiene il trono per Joffrey e si allea ai Lannister con Sansa, liberando Tyrion. Se le cose non vanno bene, ha quattro anni prima della maggiore età di Joffrey per rivelare il segreto. Il piano ha perfettamente senso (come poteva averlo quello di Renly). Ma Eddard lo vede come tradimento, e non può accettarlo. Di nuovo la gravità di ciò che accadrà viene accentuata dalle soluzioni (plausibili, non facili, non senza conseguenze, e igegnose) che gli vengono presentate. Ma i Lannister hanno mandato degli uomini a uccidere Bran – anche il suo punto di vista ha senso. Vuole che Ditocorto – che controlla le casse del regno – lo appoggi nell’usare i soldi perché la guardia cittadina stia dalla parte di Ned e non di Cersei – tutto sommato anche il piano di Ned non è da buttare, anche se abbiamo ricevuto troppi presagi contro di lui. Ditocorto si dice d’accordo – dopo aver rifiutato il suo piano. Ma è convincente perché dice quanti soldi darà alle guardie, il capitolo finisce con lui che gli dà il pugnale dalla parte del fodero – il lettore è convinto, assieme a Eddard, anche se tutto punterebbe a un tradimento di Ditocorto. È come un gioco di prestigio in cui anche lo scrittore partecipa chiudendo il capitolo col pugnale dato a Eddard, e pensiamo abbia vinto. Eddard ha decisamente mancato il momento di illuminazione
  • Jon ci consente di fare una pausa, il suo piano con Sam ha avuto successo… Ma quando li dividono nei vari ordini, Jon viene assegnato agli attendenti. Le cose non ho vanno come i personaggi si aspettano – che il suo piano si sia ritorto contro di lui? Il suo nemico lo guarda, e Jon pensa che sia la sua vendetta. Gli viene rivelato che sarà attendente del comandante e Jon, orgoglioso, non vede le possibilità che questo potrebbe aprire e ha risposte taglienti e chiede se l’hanno preso per un servo. Dice che non è giusto (e il cantore accusato di stupro da una nobildonna che lo aveva invitato ha qualcosa da dire sulla giustizia del mondo). È Sam che gli apre gli occhi e gli fa capire che lo stanno istruendo – il mondo non va come ci si aspetta, ma ora vogliamo vedere come finirà. Sam ha accettato il suo destino: Jon aveva una lezione da imparare. Alla barriera di cresce o si muore, e Jon si comportava da bambino. Fanno il giuramento
  • Eddard è la parte più interessante quindi si torna subito da lui – vogliamo sapere come va. Eddard e il concilio vengono convocati da Joffrey e Cersei dopo che Robert è morto e il testamento letto, e la tensione sale a ogni dettaglio, a ogni soldato che Ned vede, anche se Ditocorto dice che la guardia cittadina è dalla sua parte. Ma Cersei straccia il testamento, e alle lamentele di Ser Battistan risponde che ora c’è un nuovo re. Eddard dice che Joffrey non è re, e Cersei lo chiama traditore – spade vengono sguainate, si ingaggia battaglia, e si attua il tradimento di Ditocorto: gli uomini di Ned vengono uccisi.
  • ‎Arya è a lezione con Syrio – le insegna la spada, e a guardare con cura (le finte, ma non solo: è diventato la prima spada di Braavos perché ha riconosciuto che ciò che teneva in braccio il lord di Braavos era un normale gatto e non una bestia esotica come credevano tutti gli altri): cuore e testa mentono, i sensi no, percepisci con i sensi, poi arriva il pensiero. I Lannister vengono a prenderla e Syrio la protegge: con le sue lezioni in testa lei corre via, decide di fare ciò che non si aspettano e non va verso la torre del padre, salvandosi. Si ricorda il passaggio segreto verso l’esterno del castello, ancora grazie alle lezioni
  • Sansa invece vive ancora la sua fiaba, crede ci sia stato un attacco al suo amato Joffrey, ma come lei anche noi non sappiamo che succederà. Scopriamo sempre di più di che pasta è fatta Cersei quando parla con Sansa e le dicono che suo padre è un traditore. E scopriamo che Sansa ha detto alla regina che suo padre le stava preparando per mandarle via – Eddard è stato meno furbo di Ditocorto a confidare i suoi piani ai bambini. Il piano di Cersei viene spiegato (spingere gli Stark a sottomettersi) e Sansa, personaggio ancora tragico, pensa che il re risparmierà suo padre.
  • ‎Jon che scopre i White walkers (trovano i corpi dei compagni di suo zio, e i cani stanno alla larga) alza un punto di attenzione considerato che la trama principale sta per chiudersi. Si vede anche la sua indignazione che la gente possa pensare che Eddard sia un traditore, l’apprezzamento per i suoi amici che sono i suoi nuovi fratelli e sono con lui. Ma il suo nemico lo prende in giro, lui sfodera un coltello (fatal flaw) e viene confinato. L’attenzione si alza ancora (sappiamo perché si comporta così e ci importa di lui). Ma poi l’Estraneo attacca Mormont e lui ingaggia combattimento, infine dandogli fuoco, e c’è un’altra linea di cui vogliamo vedere lo svolgimento
  • ‎Bran, ma noi vogliamo sapere di Eddard. Scopriamo però che Robb partirà per la guerra (solo a metà capitolo, dopo le descrizioni dell’arrivo dei lord del nord: a quel punto non sa più di inforigurgito ma vogliamo sapere perché sono lì. Robb ha deciso di essere lui a guidare gli uomini per aiutare i Tully contro i Lannister, perché il padre non avrebbe mai mandato altri uomini a morire per lui, e questa piccola imitazione di Eddard non convince, Robb the Lord di 15 anni, anche se poi ci vengono date prove che sta tenendo a bada i lord complicati). Oscuri presagi: tutti gli Stark che sono andati a sud non sono tornati. E Osha, loro prigioniera, anticipa quello che si capirà poi, dicendo che dovrebbe marciare a nord e non a sud, per i White Walkers (e li descrive come le persone che abbiamo appena visto morire e tornare in vita alla Barriera, quindi sappiamo che è vero). Di certo monta l’attesa per Eddard visto che tutti ne parlano
  • Daenerys cerca di convincere Drogo a navigare a ovest, ma lui non ne ha intenzione: ecco il nuovo scopo di lei. Ha un sacco di cose ora, un intero Khal, ma non è quello che vuole, non è il suo obiettivo. C’è un tentato assassino, poi Daenerys ha un presentimento e mette le uova in un bracere, sapendo che le distruggerà ma non potendo resistere: non succede niente, ma serve a preparare ciò che succederà e che altrimenti non sarebbe credibile. L’assassino fa decidere a Drogo che darà al figlio il Trono di spade per punire l’usurpatore che manda assassini – la situazione sembra sbloccata e avanza
  • Catelyn, ma ancora vogliamo Eddard. Anche lei dice a Rob che avrebbe potuto mandare altri uomini, e quello che ci ha fatto sospettare Bran viene confermato: i personaggi prendono scelte sbagliate (ma anche credibili e condivisibili, le scelte che in genere in un libro vengono prese e ripagano, in questo libro invece portano a conseguenze da pagare), e ora sappiamo qual è la scelta di Rob – quale sarà la conseguenza che pagherà? Catelyn però conferma che ora il figlio non ha scelta e il destino (o le scelte credibili di altri pg) è stato crudele con loro. Sappiamo che sono nel pieno della guerra con i Lannister, ma lo vediamo dal punto di vista di personaggi singoli e le vicende generali sono menzionate di sfuggita, anche se ci fanno capire il peso di ciò che azioni singole hanno scatenato. Dopo questa costruzione ci importa della tattica che viene menzionata. I dettagli che abbiamo appreso negli inforigurgiti precendenti prendono vita (“late lord Frey”) mentre Robb spiega un piano tutto sommato buono (non dopo aver presentato al lettore le due alternative impossibili per far sembrare la situazione difficile), pur se con rischi, e a quel punto serve solo qualche aggiustata di Catelyn, che deve dare consigli senza rimuovere la sua confidenza, far vedere a lui (e al lettore) gli errori
  • ‎Tyrion si sta riunendo ai Lannister, e a questo punto vogliamo sapere come andranno le battaglie e quest’altro filone ci ha riagganciato. Ancora viene saltata tutta la parte in cui convince i briganti: abbiamo visto come ha convinto i primi e il resto poteva sembrare significativo ma resta implicito. La locandiera che Catelyn ricordava dalla sua infanzia è stata giustiziata e Tyrion la trova mangiata dai corvi, e grazie a quei ricordi d’infanzia non è solo una comparsa, ma parte della storia di qualcuno. L’incontro col padre è quello di qualsiasi figlio non all’altezza di un padre di successo e esigente: solitamente sicuro, ora è conscio della sua camminata traballante per le gambe storte (anche se tiene una lingua tagliente). Pure il confronto col fratello perfetto: Jamie non si sarebbe fatto catturare da una donna, gli dice. “È la differenza tra noi due – e potresti anche aver notato che lui è più alto. La guerra è vinta, a meno che Stark e Arryn uniscano le forze contro di loro (e gli Arryn non lo faranno). Gli Stark sono in forze, ma Eddard, che ha combattuto guerre ed è esperto, è in una cella e “nessuna spada è forte finché non viene temprata”, dice Tywin riferendosi a Robb, uno dei temi di GoT. Tywin vuole sconfiggere gli Stark per poi occuparsi di Stannis, e con abile parlantina invita i briganti a seguirlo.
  • (‎75% – esperienza di morte e rinnovamento) Sansa: ora sappiamo che Ned è prigioniero, e qualsiasi cosa vedremo ora sarà da un personaggio che non apprezziamo. Ci importa però di Arya: che fine ha fatto? Sansa potrebbe salvare il padre: chiede pietà di fronte alla corte. Joffrey dice che le parole l’hanno mosso, e se Eddard confessa il suo crimine, potrebbe graziarlo. Sansa a fine capitolo garantisce che lo farà… Ma lui lo farà davvero, col suo onore? Questo capitolo era necessario a preparare il terreno
  • ‎Eddard finalmente. Varys lo visita e rivela il piano di Cersei, che comunque si sarebbe disfata di Robert per occuparsi dei suoi fratelli, ma Eddard ha velocizzato le cose. Rivela che l’incubo di Cersei è Stannis, il vero erede al trono, giusto e crudele, e gran condottiero, che potrebbe arrivare a Approdo del Re intanto che la guerra imperversa a nord, e uccidere Joffrey, che è la cosa più importante per Cersei, più di se stessa (e abbiamo il suo tratto positivo a fianco alla vendetta / al tema dei Lannister che pagano sempre i loro debiti. Questo fil rouge di ogni casata crea un senso di appartenenza e una caratteristica riconoscibile che restano impressi). Varys lo esorta a chinare il capo, ma anche ora l’onorevole Ned non può credere che gli chieda di servire la donna che ha ucciso il suo re, i suoi uomini, e reso il figlio uno storpio. Varys insiste ad accettare di prendere il nero, gli chiede la sua parola, e quando Ned dice che non tiene alla sua vita più del suo onore, Varys lo chiede per la vita delle figlie. Tanto nei libri in cui siamo abituati, Ned si salverebbe
  • ‎Catelyn, e tutti i segnali che i Frey potrebbe tradire sono seminati sia prima che qui, quindi non risulta incredibile o insensato: è un rischio che hanno preso, e ne hanno pagato le conseguenze. Walder spiega che la scelta migliore è allearsi ai Lannister, ma non gli piace Tywin perché vuole essere rispettato, così Catelyn lo adula. Nel suo modo brusco dice che ha proposto matrimoni ai Tully, sempre rifiutati, e questo lo offende. E Catelyn ha l’arma per convincerlo (per maggiore effetto non viene mostrato fin quando lei lo comunica a Robb, che acconsente anche se Catelyn sa quanto gli costi)
  • Jon viene mostrato giorni dopo il combattimento. A questo punto abbiamo quasi dimenticato che ha alzato un pugnale contro un confratello. Mormont gli regala la spada di famiglia, con un nuovo pomolo a lupo, e Jon è riscattato: non solo per quell’azione, ma anche dalla sua condizione di bastardo. Qual è la sua prossima sfida? Il suo nemico viene mandato a approdo del Re con la mano del morto, visto che è nobile e con amici a corte, così i due vengono allontanati senza che sembri una punizione, anche se chiarisce che attaccarlo è stata una follia e non ne tollererà altre – e sappiamo che la pagherà, in GoT tutti pagano per i loro errori. Per qualche motivo, però, Jon non è soddisfatto, è infastidito da qualcosa. Si sente un incompreso per la guerra e per aver combattuto contro un morto (forse farà empatia al alcuni, a me sembra un po’ un piagnone) – nonostante abbia ottenuto ciò che voleva, qualcosa lo distoglie, non è soddisfatto, il suo fatal flaw lo acceca ancora. Aemon gli fa un discorso su amore e onore (sul perché i Guardiani non prendono moglie: Eddard tra amore e onore cosa sceglierebbe? Tutti presagi di ciò che succederà): gli dei ci hanno fatto per amare, è la nostra grande gloria e la grande tragedia. L’onore è facile quando arriva senza costo, ma ci sono momenti in cui non è facile, e quel momento è arrivato per Jon. Scegliere fa sempre male, ogni conseguenza porta a lasciarsi indietro delle possibilità, e Jon dovrà vivere per sempre con le conseguenze della sua scelta
  • Daenerys dopo una battaglia salva delle donne dagli stupri, rompendo la tradizione del Khal e mostrando quello che potrebbe essere un suo flaw in guerra, e quando Drogo è ferito ma ha mandato i suoi guaritori da uomini in condizioni peggiori, una di loro si fa avanti
  • Tyrion è davvero l’ultimo agli occhi del padre. La battaglia viene costruita con aspettativa: Tyrion tiene un lato inattaccabile vicino al fiume e ci chiediamo cosa andrà storto. Rob attacca di notte con uomini stremati, e Tyrion si chiede se non sia pazzo, se pensava di prenderli alla sprovvista. Tywin ha il fianco sinistro tenuto dai peggiori, ma sappiamo che è un ottimo stratega, cos’ha in mente e come questo si metterà contro Robb? Tutte le parti in gioco hanno svantaggi, c’è suspense da tutti i lati. I Lannister vincono e Tywin aveva creato una trappola dal lato di Tyrion, che non è scattata. Ma scoprono che il piano di Robb è di puntare a Riverrun e quello era solo un diversivo
  • Catelyn sente i consigli sulla battaglia da un pg stimato (il Pesce Nero) e sicuro di quello che dice (Jamie non ha pazienza e questo sarà la sua rovina) quindi speriamo bene, anche se Catelyn pensa alle attese finite male per il padre, Brandon, Eddard e ora Robb, rendendo tutto più profondo. E il giovane Robb vince, e catturano Jamie: si costruisce la narrativa di Robb vincitore (tutto per poi farlo cadere!)
  • Daenerys: Drogo sta morendo e cade da cavallo (un Khal che non cavalca non può comandare), e i Dothraki iniziano già a non rispettarla. Come ne uscirà? Se fosse morto senza questa scena non ci sarebbe stata la comprensione del lettore di ciò che lei perde se lui muore – ora ne siamo consapevoli. Jorah le consiglia di fuggire prima che muoia: i personaggi hanno sempre un consigliere che dice qual è la cosa giusta da fare, che offre una via di fuga plausibile in modo che siano fautori del loro destino, un’occasione di redenzione, che il personaggio rifiuta con grande dolore (o grande guadagno, se poi è abbastanza coraggioso). Altrimenti, le dice Jorah, dopo che i guerrieri avranno combattuto per il comando del Khal, uccideranno suo figlio vista la profezia che altrimenti li metterebbe a rischio (come con i figli di Rhaegar), e porteranno lei dalle vecchie. Lei comunque non vuole lasciarlo (è lei a scegliere), e a quel punto entra la strega, che rappresenta l’altra possibilità ora che la sua scelta è fatta: la proposta della strega dà un senso al negare la possibilità sensata, ma è comunque Daenerys ad aver scelto. I suoi guerrieri vogliono fare cose terribili alla vecchia, ma ancora Daenerys li ferma (è ferma nella sua risolutezza, è la padrona di ciò che le succede, le disgrazie non le sono cadute addosso, le ha chiamate una a una – e dove nei libri questo spesso si risolve bene per premiare il coraggio e l’iniziativa, qui è una spirale di orrori e reali cattive conseguenze. La maga però sembra sensata o il lettore non le crederebbe (ci sono già stati sufficienti ammonimenti): il suo medicamento che bruciava è stato tolto ecc. La strega la avverte che salvarlo può essere peggio che ucciderlo, ma Daenerys non sente ragioni e le chiede di fare il rito oscuro. Tutti devono uscire dalla tenda, i guerrieri iniziano a litigare e poi a combattere per opporsi agli orrori comandati da Daenerys, poi il figlio sta nascendo e i suoi la portano nella tenda per farla assistere dalla strega, dove lei aveva detto di non entrare. Daenerys inizia la sua esperienza di morte (vera discesa agli inferi nel suo caso) e ora vogliano sapere come ne uscirà
  • ‎Arya, che pure ci interessa, e Eddard. Lei sta sopravvivendo acchiappando piccioni e ammazzandoli con le mani, e sentiamo che sta pagando il prezzo per sopravvivere. A nessuno è permesso di uscire dalla città senza che gli vengano fatte domande. Le campane suonano, e al tempio Arya trova il padre – che confessa i suoi crimini contro il principe “per prendere il trono per sé stesso, e Joffrey è il vero erede”. Sappiamo quanto questo costi a Eddard, e che lo fa per la sua famiglia. Il popolo inizia a tirargli pietre. Joffrey dichiara che la madre ha consigliato di fargli prendere il nero, e Sansa ha implorato pietà – poi Joffrey sorride a Sansa, Arya crede che gli dei l’abbiano ascoltata – finché Joffrey si gira verso la folla e dice “ma hanno il cuore debole delle donne. Finché sono re, il tradimento non resterà impunito. Ser Ilyn, portami la sua testa”. Tutti consigliano a Joffrey di non farlo, la folla si agita, Arya si fa strada verso il padre con la spada. Ser Ilyn sta portando la spada di Eddard – triste ironia o meglio così? Qualcuno afferra Arya e le comanda di non guardare. Lei sente odore di vino acido, e l’odore lo fa riconoscere: il Guardiano della Notte Yoren, che continua a chiamarla ragazzo. Lei fa per dirgli che non è un maschio, ma lui la prende per i capelli e la minaccia di tacere. Arya ha qui la sua esperienza di morte
  • ‎Bran menziona i suoi sogni ma dopo quello che l’ha svegliato non ce ne vengono inflitti altri visto che sarebbe noioso. Nella tomba non trovano Eddard come da sogno di Bran (che elenca i re fino al fratello di Eddard e ora capiamo di più la storia, nominata tante volte), ma Rickon che ha avuto lo stesso sogno. Segue lungo inforigurgito storico. Forse (oltre a risuonare quando le cose si spiegheranno) serve a mostrarci come nonostante il maestro dica che sono storie, ci sono troppi collegamenti con ciò che sta accadendo e quindi serve a rendere tutto più credibile al lettore quando le cose si faranno più fantasy. Infine arriva l’annuncio della morte di Eddard (mai detto esplicitamente, qui Luwin dice che serve un buono scultore)
  • ‎Sansa inizia a sopportare le crudeltà di Joffrey che usa il Mastino per tirarla giù dal letto, farla vestire ecc. E finalmente lei vede sia Joffrey che sé stessa per quello che sono: il personaggio di Sansa inizia a svegliarsi ora che ha avuto l’esperienza di morte. Il Mastino le dice di recitare la sua parte e temere Joffrey, è ciò che lui vuole, e Sansa inizia a farlo. Anche per lei ora è questione di sopravvivenza. Joffrey la porta a vedere la testa del padre – la spirale verso il basso per Sansa. Guarda senza vedere, tanto che chiede per quanto deve guardare. Dice che le darà la testa del fratello e Sansa risponde che magari il fratello le darà la sua, ma a questo punto la rispetteremmo anche se non gli rispondesse.
  • Daenerys si sveglia dopo giorni di incubi, e sente il bisogno di stare con le uova. Il figlio è nato morto, un mostro cieco con scaglie e ali atrofizzate (dice la strega). Quando l’ha toccato la carne si è staccata ed era pieno di vermi, morto da anni: questo perché è entrata nella tenda. E la mette in guardia: sapeva che quello sarebbe stato il prezzo da pagare, si era raccontata una bugia se pensava solo al cavallo. Il Khal si è disperso in una dozzina di parti: erano 40.000, ora 100 vecchi e bambini. Hanno stuprato e ucciso le schiave che aveva salvato. Daenerys ha toccato il fondo. Ma giura che i suoi nemici le chiederanno pietà. La strega confessa di aver voluto uccidere lo stallone che monta il mondo: “guarda il tuo Khal e vedi quanto vale la vita quando togli tutto il resto”. Daenerys prova a rianimarlo con l’amore, e quando non ci riesce capisce che non tornerà e lo uccide.
  • ‎Tyrion scopre della terribile disfatta di Jamie: l’esercito è sconfitto, Jamie catturato, Riverrun persa, linee di rifornimento tagliate. Consigliano un armistizio. Tywin riconosce la follia di aver ucciso Eddard – ora non possono negoziare un armistizio per occuparsi di Stannis. Renly si è dichiarato re. Tywin manda i suoi a razziare le terre dei Tully, e Tyrion a controllare Joffrey.
  • ‎Jon abbandona nella notte i Guardiani, e come Jorah lascia la spada – ora che aveva guadagnato quello che voleva! Anche ora Martin ci dà dettagli sui vestiti, e anche se a volte esagera, la nitidezza dei particolari è ciò che contribuisce a rendere tutto così credibile, simile a un romanzo storico più che a fiction: non c’è niente di vago nelle descrizioni, sa esattamente come va ogni dettaglio di quel mondo e non lascia troppo all’immaginazione. Come da consiglio di Tyrion, Jon non nega la verità: è un disertore senza amici, ma uno Stark, o almeno potrà morire come uno Stark, e vuole vendicare il padre a fianco di Robb. Martin dedica tanto spazio a mostrarci le motivazioni interne dei personaggi. Jon scopre di non sentirsi in pace, anche se è convinto di fare la cosa giusta. Ma poi i suoi amici – fratelli – (anche se questo aspetto e i personaggi non vengono mai approfonditi a fondo) compaiono sulla strada: saranno disertori anche loro se all’alba non sono alla Barriera. I suoi amici ripetono il giuramento e lo portano indietro senza convincerlo: se ne andrà alla prima occasione. Mormont gli dice che deve aver amato suo padre, e le verità più dure sono quelle più importanti: sa della sua fuga. L’onore l’ha fatto partire, e l’onore l’ha fatto tornare (“sono stato portato indietro dai miei compagni” – “ho detto il tuo onore?”). Anche Aemon l’aveva capito, lo stavano facendo osservare, e se non fosse tornato lo sarebbero andati a prendere, e non in modo amichevole. Eddard l’ha mandato lì per un motivo, la loro guerra è più importante di quella del trono e un solo lord di Robb comanda più uomini di tutti i Guardiani, che differenza fa Jon? Non può riportare in vita Eddard. E il sangue dei primi uomini scorre negli Stark e loro hanno costruito la Barriera, e il lupo lo ha condotto dai morti: vuole Jon con lui quando andranno oltre la Barriera a capire cosa sta succedendo, e la prospettiva eccita Jon, che decide di restare e ha trovato il suo posto.
  • ‎Catelyn, a questo punto tutto sembra mettersi al meglio, Robb sta vincendo. Lei vorrebbe la pace (ma neanche il lettore riesce a essere d’accordo con lei, anche se potrebbe essere la chiamata alla salvezza che in genere Martin concede), ma per i lord non ha senso dichiarare fedeltà a Joffrey o a Renly (pensavano Stannis, ma è silente), quindi proclamano di volersi staccare dal regno e avere un re nel nord
  • Daenerys non ascolta la strega, libera gli schiavi e dice che sono liberi, dice che non intende morire anche se Jorah capisce che la pira è anche per sé. Sembra cresciuta fuori dai suoi difetti. Fa bruciare la maga (vita paga vita) e le uova – capisce che il braciere non era stato abbastanza. Cammina nel fuoco mentre le uova si rompono, Jorah la trova mentre allatta i draghi
  • Ringraziamenti: molti libri fantasy hanno dettagli che chiunque potrebbe inventarsi. GoT, come dice nei ringraziamenti, ha il diavolo nei dettagli, e sono dettagli che non verrebbero in mente a chiunque, dettagli veri da romanzo storico